domenica 31 agosto 2008

Noicattaro, la leggerezza dell'essere

La pessima partenza del Noicattaro in campionato (uno a due con un Cassino ordinato e pratico) si spiega essenzialmente con una manovra che non trova soluzione (è innegabile, peraltro, la differenza di valore e sostanza tra il reparto avanzato di questo torneo e quello del recente passato) e con le modalità di svolgimento del match. In cui, detto tra parentesi, un elemento carismatico ed esperto come Menolascina avrebbe dovuto accompagnare per mano la squadra: quello, cioè, che non è avvenuto. La prestazione, tuttavia, non è totalmente negativa: la formazione di Sciannimanico propone calcio agile e, talvolta, persino fluido. Nel senso che fa viaggiare la palla: pur senza affidarsi alla forza di penetrazione necessaria. Particolare che finisce per delegittimare tutte le intenzioni migliori e che, probabilmente, starà già allarmando il tecnico. Al quale, immaginiamo, non dispiacerebbe un ulteriore puntello, davanti.

sabato 30 agosto 2008

E adesso conosciamo il Grottaglie

Ancora il Brindisi, nel retour-match del primo turno di Coppa Italia, domani. E, immediatamente dopo, il Matera, all'esordio in campionato. Due modi per conoscere velocemente la validità dei propositi del Grottaglie, che aspira ad un ruolo di outsider, e il suo reale potenziale. Due occasioni per valutarne le ambizioni. Forse, non è un male sprintare sin da sùbito: dalle indicazioni che fluiranno, del resto, saprà farne uso appropriato coach Del Rosso, che potrà affidarsi ad un telaio di squadra rodato e lubrificato sin dallo scorso torneo. Malgrado siano proprio i volti nuovi (Latartara e Triuzzi su tutti) a doversi caricare molte responsabilità, da qui in avanti. Soprattutto la punta tarantina, non appena avrà smaltito qualche chilo di troppo. Anche perchè, alla fine, questa è la sua ultima occasione. Quella di dare un senso compiuto ad una carriera minata dagli infortuni, che avrebbe dovuto e potuto fruttare di più. E che, sino ad ora, non è mai davvero decollata.

venerdì 29 agosto 2008

Il buon umore del Gallipoli

Dicono già bene, del Gallipoli di Giannini. Cioè di un emsemble compatto, ma che si riserva lo spazio per discrete argomentazioni tecniche. Superato il precampionato senza affanni, anche la parentesi di Coppa ha sorriso. Il campionato, ovvio, è un'altra cosa e chiede qualcosa di meglio: ma, intanto, se osserviamo con attenzione alcuni dettagli, scopriamo che c'è del buono, attorno al clan jonico. Gente come Di Gennaro, ad esempio, è rimasta a disposizione del tecnico romano, malgrado i cattivi presagi. L'intelaiatura della stagione passata è stata robustamente rivisitata, ma la cifra qualitativa non è stata affatto azzerata. Gli acquisti operati in estate possiedono l'esperienza opportuna per un campionato di discreto spessore. Soprattutto, il líder máximo del club jonico, il presidente Barba, è ancora dietro la scrivania principale (del resto, non avevamo mai nutrito dubbi seri) e, pertanto, la garanzia di un futuro degno è ancora assolutamente intatta. Questa volta, poi, la pressione mediatica attorno alla squadra sembra meno feroce e, dunque, non dovrebbe ingombrare più del lecito: e il particolare, credeteci, non è affatto trascurabile. Di più: il Gallipoli, nonostante le prime apparenze, giocherà il suo torneo sul sintetico di casa e non a Lecce o chissà dove. Allora, c'è materiale sufficiente per alimentare il buon umore. Che, immaginiamo, servirà. Così come una struttura organizzativa più capillare: lo esige la C1. Impostata per vincere oppure per sopravvivere: fa lo stesso.

giovedì 28 agosto 2008

Andria, ancora problemi

Difficile parlare dell'Andria, oggi. Perchè questa stagione fatica a decollare: nelle stanze del Palazzo e pure sul campo. E il disagio si avverte ovunque. Perchè a Monopoli, nel test di Coppa che precede il campionato, troppi potenziali titolari (Sportillo, De Santis, Doumbia, Romito, Cavaliere) partono dalla panchina. Perchè la cospicua gioventù del collettivo presentato nell'occasione da Di Leo godrà sicuramente di motivazioni diffuse, ma si appoggia anche su morbide esperienze, insufficienti per impalcare un'ossatura robusta. Perchè la flebile contrapposizione del Monopoli del primo tempo, se non costringe ad affaticarsi troppo, non stuzzica neppure la volontà di apparire. E perchè l'avversario della seconda parte del match è decisamente più tonico, più vivido, meglio organizzato. Difficile trarre indicazioni precise, allora. Ma alcuni particolari emergono ugualmente: Cazzarò, ultimi minuti di gioco a parte, non incide. Poi: il 4-2-4 della fase di possesso non si arricchisce della spinta dalle corsie esterne. Ancora: pressato, l'Andria difetta nelle operazioni di filtraggio e si disorienta (i laterali alti non rientrano). E, soprattutto, l'assetto si allunga facilmente. Infine: non circola, sull'erba, troppa qualità: problema che, peraltro, sembra interessare l'Andria, ma anche tante altre concorrenti. La mancanza, però, si vede, si sente, si tocca. In attesa di ulteriori verifiche, ci mancherebbe.

mercoledì 27 agosto 2008

Ma la C2 del Noicattaro non affascina

Le categorie inferiori, molto spesso, attraggono la gente più del professionismo. Strano, ma vero. Le prove esistono, da tempo. Anche a Noicattaro: dove il seguito popolare numeroso ed entusiasta dei tempi dell'Eccellenza e della serie D si è liquefatto in C2. Sollevando la sorpresa e il rammarico della prima firma del club, Tatò. Che ha scritto due righe accorate e preoccupate. Il raffreddamento tra squadra e la passione è materia dell'anno scorso. E il problema, puntualmente, si è rinnovato agli albori di questa stagione. La Coppa Italia, ad esempio, ha richiamato pochissimi presenti, sulle gradinate. Malgrado la quarta serie rimanga, per la città, un lusso autentico e un patrimonio da salvaguardare: dietro la scrivania, sul campo e sugli spalti. Il momento storico del Paese e, soprattutto, la raccolta dell'uva - alla quale l'economia locale non può sottrarsi - spiegano qualcosa: ma queste sono motivazioni che non reggono sino in fondo. Sullo sfondo, invece, trasuda un'altra realtà: l'abitudine ad imporsi tra i dilettanti si è trasformata tra i professionisti in cultura della sopravvivenza. Esattamente quello che la gente professa ogni giorno. Ma che, nello strano mondo del calcio, non è gradita. Finendo con il travolgere anche un concetto antico, quello dell'orgoglio dell'appartenenza, che poi è il motore del tifo, più o meno organizzato. Se vinci, vali. Se partecipi soltanto, no. Il senso è questo. Ed è questo che non capiamo. E che, adesso, non capisce neppure Tatò. Uno che ci mette la faccia e il portafogli: finchè non si stanca.

martedì 26 agosto 2008

Lecce, partenza lenta

A proposito di campionato: quello dei grandi, delle tv a pagamento e dei titoli sui giornali si inaugura domenica. Forse troppo presto, per un Lecce ancora insicuro e leggero. E, dunque, sconfitto a domicilio dalla Salernitana ed eliminato dalla Coppa Italia. Verdetto per il quale la gente l'ha già bocciato e fischiato. Affrettatamente, è chiaro. Anche se la delusione va compresa, ancorchè gestita. Sicuramente, però, alla formazione di Beretta qualcosa manca ancora: l'impeto generoso, la fame e qualche intuizione. E, forse, anche un'altra pedina (in mezzo al campo, ad esempio) o due: per sentirsi più tranquilli. E' bene, però, che la tifoseria entri immediatamente nel problema e sposi velocemente il concetto che, da qui in poi, occorrerà soffrire. E tanto, magari. Il Lecce dovrà evitare gli ultimi tre posti della classifica e dispone di nove mesi per ottenere l'obiettivo. E nessuno ha detto (o scritto) che questo sarà un compito agevole. Anzi, il pronostico sorride già a parecchi concorrenti diretti e bisognerà ribaltarlo. Anche con la saggezza. Quella degli anni migliori, non troppo distanti nel tempo. Ricordarsene è il primo mattone dell'edificio che andrà costruito.

lunedì 25 agosto 2008

Francavilla, lezione di praticità

Il Francavilla riparte con prudenza. Cioè, non scoprendosi sul campo. Mantenendo un profilo basso. Ma arrivando al risultato. Al primo risultato: dentro cui albergano la soddisfazione speciale di un derby guadagnato in campo avverso (a Fasano, nel prologo di Coppa) e il sollievo dell'allontanamento di qualche ombra incontrata nel periodo di preparazione. Ovvio, il successo non vuole significare niente di più di quello che può e di quanto è giusto che faccia: soprattutto perchè c'è ancora molto da rettificare (le pause sono freuenti e la personalità del gruppo deve irrobustirsi). La squadra affidata a Mino Francioso, però, attende l'avversario e colpisce: come nelle migliori tradizioni italiche. Senza essere brillante (non ancora, almeno), ma redditizia. Il Francavilla, duqnue, sembra già un collettivo pratico, essenziale. Che, magari, potrebbe pure rafforzarsi, di qui in avanti. E che, con un pizzico di fantasia in mezzo al campo, attirerebbe ulteriori consensi. Il campionato comincia presto e, si dice, non riparmierà le debolezze di alcuno.

domenica 24 agosto 2008

Il Martina e l'iscrizione: buona idea o scelta inutile?

Il ventisette agosto la Federcalcio di Puglia ratificherà l'inserimento della Gioventù Martina negli organici del campionato regionale di Prima categoria. Con un provvedimento straordinario, che risarcisce parzialmente il calcio di Valle d'Itria, pesantemente sfigurato dall'eutanasia dell'A.C. Martina di Cassano e Chiarelli. Davvero il minimo: per la storia, la tradizione e le ambizioni legittime della piazza. Davvero il massimo, se si considerano le difficoltà oggettive affrontate (e non sempre superate) ultimamente e le esitazioni gravi di percorso, ma anche un tortuoso iter burocratico che ha attraversato diverse ipotesi, senza però centrare la soluzione più gratificante. Ma il cammino del club di Nicola Basta si fa immediatamente ripido. Ad esempio: le possibilità economiche della Gioventù non sarebbero floride. E anche un campionato di Prima categoria ha i suoi costi. Soprattutto, se abbordato per vincerlo. Poi: il tempo è limitato (anche questa volta) e potrebbe persino non bastare per approntare una squadra di altro profilo (la concorrenza esiste pure a questi livelli). E, allora, come reagirebbe l'ambiente, già fortemente aammaccato? Di più: si sente dire che la tifoseria organizzata non gradisca la collocazione in un torneo periferico e che, pertanto, non appoggerebbe la Gioventù. La Gioventù che, della vecchia società, non ha ereditato nè il titolo, nè il marchio, nè l'affetto popolare. Infine: non è affatto scontato che l'erba dello stadio Tursi venga affidata al nuovo sodalizio. E qualcuno starebbe lavorando affinchè ciò non avvenga. Inoltre, il terreno del Pergolo, campo di scorta, è inagibile. Domanda: a queste condizioni e con questi presupposti la Prima categoria è utile al Martina?

sabato 23 agosto 2008

Bremec, per un Foggia senza equivoci

A Foggia arriva Bremec, portiere di ormai solida esperienza. Arriva per surrogare la partenza prossima di Zappino, in aperta collisione con il tecnico Novelli. L'italobrasiliano approderà presto a Cremona, dove già lavora un vecchio amico, Ivo Jaconi. Cala il sipario, dunque, su un caso divenuto improvvisamente scottante, prima dell'avvio di campionato. E che segue un'altra gestazione sofferta, quella legata al nome di Salgado. Un caso che, contemporaneamente, scopre qualche tensione affiorata nello spogliatoio. La soluzione, però, è quella più convincente, per tutti: al di là del discorso squisitamente tecnico. Perchè sottrae al Foggia e ai suoi protagonisti eventuali ed inquietanti fraintendimenti futuri. Privando chiunque di alibi pericolosi. Sradicare il male, se il male c'è, non è mai avventato. E Foggia è una piazza che deve sgombrare qualsiasi equivoco. Rifuggendo dalla tentazione di potersi coltivare le cause dei propri problemi.

giovedì 21 agosto 2008

Monopoli, bisogna attendere

Il nuovo (e giovane) Monopoli, quello che esordisce in Coppa Italia, non è propriamente rassicurante. Esita spesso e, dietro, si lascia trafiggere troppo. La ripartenza, poi, è talvolta macchinosa. La squadra, soprattutto nel primo tempo, sembra imballata e fragile. E soffre il pressing altrui. Contro un Melfi che si cerca di più e che appare più pronto (e che, però, è sciagurato in fase di finalizzazione, anche dagli undici metri) il colletivo di Geretto zoppica un po'. Anche perchè, a parte Pugliese e Amodio, lo scacchiere non dispone di altri effettivi dotati di personalità spiccata e robusta ispirazione. Balistrieri, inoltre, è un artigliere che manovra, ma non conclude. Non è giusto, tuttavia, incomodare giudizi netti e frettolosi: anche se le prime indicazioni forniscono certe sensazioni. Persino scontate, davanti alla gioventù diffusa (due '89, un '88, due '87, un '86, due '85) che, peraltro, non può non sollevare simpatie. E, allora, meglio attendere un Monopoli più duttile, più completo, meglio armato. Come le difficoltà del quarto campionato d'Italia impone. Meglio attendere un Monopoli diverso: per non soffrire.

lunedì 18 agosto 2008

Tranquilli, la tensione è già alta

Tranquilli, le disfide all'ombra del campanile sono ancora attuali. Vere e premediatte. Il pallone di Puglia se ne nutre ancora: segno evidente che l'attenzione è sempre alta e la tensione pure. Quanto basta per arroccarsi nella fede e guerreggiare anche nel mezzo dell'estate, quando la palla ha appena ripreso a rotolare. Tranquilli, l'aria è già satura di attriti. E, quindi, il calcio non rischia di annegare nella routine della serenità: è questa la garanzia migliore di sopravvivenza. Succede che, a casa propria, nel Salento, il tecnico del Bari, Antonio Conte, venga aggredito pesantemente dopo una gara amatoriale di calcio a cinque. Dietro, c'è la ruggine di qualche avvenimento passato e non dimenticato. C'è la religione, con tutte le sue guerre intestine. C'è il calcio stesso, con i suoi codici di comportamento. E c'è anche un particolare retaggio culturale. Niente di nuovo: è (anche) questo il pallone che ricordavamo. Dobbiamo sentirci sollevati?

venerdì 15 agosto 2008

Comunque vada, sarà dura

Ottimi acquisti, entusiasmo crescente. Ma nessuno credeva che la scalata alla C del Brindisi fosse un diritto automatico. E leggendo la composizione del girone H di quinta serie l'umore si sfalda un po'. Nocerina, Turris, Pomigliano e Sibilla sono concorrenti alla promozione più che insidiosi. Senza dimenticare Matera e Pianura. No, la scelta del Comitato Interregionale non incoraggia troppo. Dipingendo il raggruppamento appulocampano come uno dei più ostici d'Italia. Forse il più ostico. E il più equilibrato. Almeno in teoria: che, di questi tempi, a giochi fermi, conterà pure qualcosa. Magari, però, è meglio così: il Brindisi, ora, possiede un motivo in meno per distrarsi o per lasciarsi cullare dalle sicurezze o da qualsiasi supponenza futura. Al resto, dovrà provvedere anche l'esperienza accomulata nel passato torneo. E che adesso si cominci pure: comunque vada, sarà dura.

lunedì 11 agosto 2008

Foggia e Taranto, primi incidenti. E prime critiche

Il brutto esordio del demotivato Foggia, piegato in casa dal Barletta in Coppa Italia, solleva i primi dubbi (che il tempo, però, potrà cancellare) sul collettivo di Novelli e l'indignazione della gente, che già contesta apertamente le strategie societarie, mostrando pure una certa ostilità al tecnico. Aspettavamo anche questo, soprattutto questo. E lo sospettava, forse, anche la società: a dimostrazione di quanto arduo sia il cammino della restaurazione. E anche il brutto esordio, sempre in Coppa, del Taranto (sconfitto a domicilio dal Bassano) chiarisce le difficoltà di percorso di un altro club di C1 che, come il Foggia, non può permettersi di fallire. Perchè è l'importanza della piazza a vietarlo: piaccia oppure no. E, come in Capitanata, anche sullo Jonio piovono critiche: al di là della prestazione della squadra di Dellisanti, non totalmente censurabile. Buona parte della tifoseria, però, non chiedeva niente di più e niente di meglio. E, con i supporters, anche buona parte della stampa, oggi più prudente e domani chissà. E sì: perchè una fetta dell'informazione ha già scaricato la Taranto Sport. Da questo punto di vista, tutto quadra. E il club rossoblu non potrà professare sorpresa alcuna: è già tutto scritto. Soprattutto se la zoppia, sul campo, si intensificherà.

giovedì 7 agosto 2008

Castillo, la scommessa del Lecce

Il Lecce di Beretta acquisisce quello che sembrava mancargli ancora. Una punta. Meglio, un'altra punta. Ovvero Castillo, obiettivo di un corteggiamento lungo. La definizione della trattativa è ormai scontata: notizia di queste ore. E la squadra è praticamente definita. O rifinita: anche in considerazione della recente contrattualizzazione di Caserta. Il tecnico potrà ritenersi ragionevolmente soddisfatto, adesso. Anche se Castillo, in A, è un esordiente. Però, ci sembra ugualmente giusto confidare nelle sue potenzialità. Anche nelle sue potenzialità. L'argentino è tipo scaltro che si adatta alle situazioni del campo e della categoria in cui si trova a competere. Da anni. E segna in tutti campionati. Ha colpito ovunque: dalla D alla C e, infine, anche a Pisa, in B. Ammettendo pure di aver sprecato qualche stagione, prima di affermarsi. Chi segna sempre e comunque, del resto, offre margini ampi di garanzia. E poi, questa, è la sua occasione. La sua vera occasione. Che è, peraltro, una delle scommesse del nuovo Lecce. E che merita, se non altro, il conforto della simpatia.

lunedì 4 agosto 2008

Martina, un altro schiaffo

Non sbaglia, il sindaco di Martina. Anche se la tifoseria organizzata contesta. Non sbaglia ad appoggiare istituzionalmente Nicola Basta e la sua Gioventù, società che aspira (ma con quali effettive speranze?) ad impadronirsi di un posto nel prossimo campionato regionale di Promozione. Da dove il calcio martinese potrebbe e dovrebbe trarre linfa nuova, tornando a galleggiare. Trentacinque giorni dopo la morte ufficiale del primo club cittadino. Non sbaglia, il sindaco Palazzo: e non perchè l'idea del gruppo di Adamo Gentile non sia utile alla causa. Ma perchè un ripescaggio in D e persino in Eccellenza ci sembra oggettivamente improponibile, a questo punto del percorso. E perchè un eventuale alloggio in Promozione non tranquillizzerebbe la cordata. E il rischio di ritrovarsi completamente fuori dal pallone (senza la nuova creatura e senza la Gioventù) non sarebbe poi così irrealistico. Cioè: meglio il poco garantito (la Promozione con Basta) che il niente assoluto. Palazzo, del resto, non potrebbe fiancheggiare entrambi i progetti: e, in questa specifica situazione, necessita una scelta. Netta. Mentre l'amarezza di fondo rimane. Assieme ad una constatazione semplice: Martina non ha potuto (o saputo) riparare in fretta il danno e ripartire da un gradino più dignitoso: nè con forze proprie (gli imprenditori locali), nè con interventi esterni (la società ipotizzata dai forestieri). E, adesso, mendica un'indulgenza, un favore, un androne sconnesso. L'ennesimo schiaffo, però, questa volta neppure si sente. Forse perchè è ancora troppo doloroso quello precedente, firmato da Cassano il trenta giugno. Un motivo in più per glissare, o per rifletterci sopra. Pensandoci seriamente, invece, tutto questo non sembra neppure vero. E, almeno, ci si può consolare.

venerdì 1 agosto 2008

Il Palazzo premia l'Andria

Lo sospettavamo: il Manfredonia resta in C2. Almeno sino ad ordine contrario (e assai remoto). La pratica scomoda dei ripescaggi sorride ad altri club, storicamente più radicati nel calcio della penisola. Festeggia, però, l'Andria, che recupera la quarta serie persa ai playout proprio a giugno. E, anche questa volta, è premiato il blasone. Per fortuna, invece, certe esitazioni societarie emerse immediatamente dopo la retrocessione non riescono a inficiare negativamente: certe volte, pesano i fatti, ancor prima delle parole. E pesano i titoli, ancor prima delle reali possibilità. La città e la tifoseria ritrovano serenità: in attesa che la decisione del Palazzo venga legittimata da una programmazione avveduta e responsabile: con la quale il calcio andriese possa rialzarsi e rimanere in piedi. Il più a lungo possibile. Una programmazione meno umorale e più realistica: consapevole delle difficoltà congenite del pallone di provincia, ma anche del peso specifico del calcio in una piazza come Andria. Una programmazione che non può puntualmente debilitarsi con la cronica insicurezza di troppe battaglie intestine e con i rancori personali coltivati più o meno sottotraccia. L'augurio, adesso, è che l'ennesima avventura (esauritasi felicemente) consigli il meglio. E insegni qualcosa.