martedì 23 settembre 2014

La sorpresa Gallipoli

Il girone più difficile della D non riconosce il Brindisi, costruito per stravincere. Bacchetta un po’ l’Andria e, semmai, promuove il Bisceglie e il Taranto, pur senza affidare loro la leadership. La capolista, per il momento, è un’altra. La capolista è il Gallipoli. Il neopromosso Gallipoli. Allestito con uno sguardo al portafoglio da una struttura societaria infiacchita da certe dinamiche estive. Ma il calcio è così: chi è atteso, spesso delude. E chi viaggia a fari spenti, talvolta, emerge. Nessuno, prima dello start, avrebbe scommesso sulla formazione jonica, ammettiamolo tranquillamente. Noi tra gli altri. Nessuno avrebbe pronosticato tre successi in tre match: due lontani da casa e uno, conseguito al Bianco, contro la formazione più corazzata dell’intero lotto, ovvero il già citato Brindisi. Però, il dato è sostanzialmente corretto: perché la squadra si è ambientata velocemente al campionato e perché le pedine a disposizione di Volturo, trainer arrivato a stagione già avviata, sembrano propedeutiche al progetto. Pur non vantando, Tedesco a parte, un pedigrée lussuoso. Senza dimenticare un particolare: chi comincia bene, guadagna entusiasmo e si rassoda più facilmente. Il Gallipoli precede tutti e molti già gli assegnano il ruolo che, dodici mesi addietro, fu del Marcianise. Potrebbe andare così, oppure no. Ma il pallone ci ha abituati a determinate situazioni e non ci meraviglieremmo di nulla, se dovesse essere così. Intanto, però, le basi per riscuotere il premio stabilito, ovvero la permanenza, ci sono. L’atteggiamento operaio, del resto, in questa quarta serie pagherà puntualmente: e questo Gallipoli coniuga spirito di sacrificio e concretezza. Una lezione che qualche concorrente più quotato – ma anche più distratto – dovrà digerire. Anche se, tra un mese o tra cinque o sette, la formazione salentina non dovesse più veleggiare in acque alte. Il principio vale a prescindere. Al di là di una preparazione atletica più o meno pesante. E della possibilità economica di ciascun club: che, a metà del cammino, sovvertirà molti equilibri. Come nel campionato passato. Come sempre.