domenica 9 novembre 2014

Il Barletta e Sesia respirano

Non è affatto male la partenza del Barletta. Otto punti, nelle prime sei uscite di campionato, significano che l’obiettivo dichiarato è, in tempi di primissime analisi, rispettato. E che qualche margine di lievitazione esiste. Manca evidentemente qualcosa, alla squadra di Sesia: quel graffio in più, quel guizzo che sa scardinare certe gare. E, altrettanto evidentemente, è largo e lungo il percorso che serve a colmare il gap con le concorrenti più titolate. Ma il club, dice chi sa, persegue esclusivamente un campionato tranquillo. Coltivando l’idea di piazzare le fondamenta per un progetto ancora più degno, da disegnare nel prossimo futuro. Ottobre e la prima metà di novembre, però, finiscono per abbassare le quotazioni del gradimento popolare: l’involuzione è evidente, le difficoltà di interpretazione delle singole gare e di penetrazione emergono più vistose. Le sconfitte si accumulano, la classifica si blocca, il cuscinetto di protezione dalla fascia meno abbiente si riduce drasticamente, la piazza s’indispettisce e il tecnico Marco Sesia si ritrova davanti ad una realtà scomoda. Tanto che la società si affanna a ribadire la propria fiducia all’allenatore, almeno in un paio di occasioni. Il derby con il Martina, al dodicesimo chilometro, rischia di diventare così una pietra miliare del cammino del Barletta: ma la squadra, questa volta, è pronta, vivace. Cerca la profondità e la trova immediatamente, costringendo l’avversario a subire per mezz’ora. Dentro la quale si avvicina spesso al vantaggio, spreca una conclusione dagli undici metri e, successivamente, passa a condurre lo score. Le intuizioni sono più chiare, il ritmo c’è. E, quando è tempo di concedersi una pausa, la formazione di Ciullo ne approfitta per pareggiare il conto. Ma dura poco: il Barletta è più compatto, più equilibrato: le dinamiche del match, nel frattempo, si sono un po’ modificate, eppure il divario d’intensità è sufficiente per spiegare l’ennesimo imbarazzo difensivo del Martina e il sigillo del nuovo vantaggio adriatico. Vince il Barletta, perché è sempre dentro la partita, o quasi. E perde il Martina, assente per gran parte dei novanta minuti. Tutto regolare, dunque. Per Sesia e i suoi, un rifornimento di ossigeno, graditissimo. E, di contro, una raccomandazione a non rilassarsi: non tutti gli avversari, cioè, dispongono di una retroguardia sciagurata come quella a disposizione di Ciullo. I progressi vanno verificati: appena possibile.